Questa che sto per citare è la festa di San Martino, popolare in tutto il mondo con i propri usi e costumi.
Propri ieri sera, fra la fitta nebbia di Novembre che sta presenziando dalle mie parti, parlavo con un vicino di casa di come volevo svolgere la giornata di oggi insieme la mia bambina (che sta fremendo per fare insieme il biscotto veneto di San Martino ), mi informa quindi che nel suo paese di origine, San Benedetto del Tronto, la festa di San Martino è la festa dei cornuti!!!
"Le persone dalle mie parti girano a testa bassa offendendosi dal saluto di AUGURI che i conoscenti, scherzando fanno"... mi dice!
E così ho fatto ricerche su internet ed ho trovato di tutto. Non solo nelle Marche è la festa dei cornuti ma anche in altri posti d'Italia... sembra che:
San Martino è poi finita per diventare la festa dei mariti traditi, forse perché nel giorno dedicato al Santo si svolgevano, in più località, fiere di bestiame, per lo più “munito di corna”.
Secondo un’altra ipotesi, anticamente, si celebravano, proprio a novembre, 12 giorni di sfrenata festa pagana, di tipo carnevalesco, durante i quali avvenivano spesso gli adulteri.
I mariti traditi venivano fatti oggetto di scherno e di una vera caccia, sia pur simulata, nella quale essi dovevano interpretare il ruolo del cervo, animale dalle ricche e ramificate corna.
Secondo un’altra ipotesi, anticamente, si celebravano, proprio a novembre, 12 giorni di sfrenata festa pagana, di tipo carnevalesco, durante i quali avvenivano spesso gli adulteri.
I mariti traditi venivano fatti oggetto di scherno e di una vera caccia, sia pur simulata, nella quale essi dovevano interpretare il ruolo del cervo, animale dalle ricche e ramificate corna.
In questo caso, quello del cervo, per richiamare il cantautore Branduardi, per gli interessati, non era da considerarsi propriamente un “dono”.
A Roccagorga (Latina), l’11 novembre ha luogo una sfilata dei “cornuti”, accompagnati dalla banda musicale.
Segue distribuzione di zuppa “rappacornuti” e l’elezione del “cornuto” dell’anno.
Una curiosità: la zuppa “calma cornuti” è così chiamata perché, una volta preparata, si mantiene calda per ore; ciò permetteva alle donne di avere tempo libero da dedicare ad altro!
E la zuppa calma cornuti si fa così:
Far soffriggere, in una grande pentola, due spicchi d'aglio nell'olio d'oliva, poi aggiungere delle zucchine tagliate a pezzetti, pomodori, cipolla, peperoncino, piselli e fave e fare cuocere con aggiunta di acqua sufficiente a poter coprire il pane casareccio raffermo, tagliato a fettine sottili e messo in una terrina. Dopo la cottura gli ingredienti vanno versati sul pane e la terrina, che lo contiene, viene ricoperta con un panno pulito e il tutto lasciato così per il tempo sufficiente ad ammorbidire il pane.
Certo che la nostra bella Italia non finisce mai di stupirci...
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