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sabato 1 ottobre 2016

CICLABILE DELLA DRAVA: TRATTO SAN CANDIDO - LIENZ

Potrebbe essere una di quelle cose da inserire in una di quelle fantasiose liste tipo "Le 100 cose da fare nella vita prima di ..."


Come dice sempre mio marito, di Pordenone: "chiunque incontri in giro per il mondo, ha sicuramente un fratello, un cugino, un nonno, un amico carissimo, se non lui stesso, che ha fatto il militare in provincia di Pordenone".

La stessa cosa vale per la San Candido - Lienz. Qui il mondo si divide equamente fra i "Si l'abbiamo fatta" e i "Mi piacerebbe tanto farla! Com'è?".

Quando incontri qualcuno che l'ha già percorsa, solitamente ostenta con orgoglio l'impresa - petto in fuori e sguardo fiero - quasi come avesse partecipato (e vinto!) al Tour De France eroico degli anni '30.


Noi l'abbiamo percorsa con le nostre CITY BIKE - la mia è più simile ad una Graziella - con i bambini relegati sui seggiolini posteriori.

Il tempo, si sa, di solito cancella le fatiche e lascia il ricordo piacevole, ma vi posso assicurare che non è stato particolarmente faticoso; a tal punto che qualcuno ne ha approfittato per una tranquilla pennichella.



E com'è...? Vi racconto la nostra esperienza.

Lo scorso anno abbiamo fatto fare il "battesimo" del Campeggio ai bambini. E mica in un posto qualunque ... ma nella Venezia delle Nevi, a Cortina d'Ampezzo.

Fra le cose che ci eravamo prefissati di fare c'era appunto la San Candido-Lienz per cui ci eravamo caricati le nostre biciclette.

E così di primo mattino, con l'andatura tipica di chi ha passato la sua prima notte in tenda, con le ossa rotte e le borse sotto gli occhi, ci siamo diretti verso la vicina Val Pusteria.

INTRODUZIONE E INFORMAZIONI DI BASE

La partenza è simbolicamente fissata a San Candido (complice la stazione ferroviaria), ma il percorso è il naturale proseguimento della grande ciclabile della Val Pusteria che parte da Rio Pusteria, vicino a Bressanone. La ciclabile si snoda fra prati, boschi e piccoli paesini costeggiando le agitate acque della Drava (Drau in tedesco).
L'arrivo è a Lienz, in Austria dopo circa 44 KM (anche se ho il sospetto che chi lo ha stabilito abbia truccato al ribasso il suo contachilometri!). 

Considerate innanzitutto che il percorso è comunque in discesa. Ci sono delle brevi salite, ma chiaramente appena si scollina si può dare libero sfogo allo spirito da discesista, che è segretamente annidato dentro di noi, e godere con gioia del vento fra i capelli

È sicuramente la "sgambata" più amata e frequentata dell'Alto Adige/Tirolo. Basta dare un'occhiata al deposito biciclette del noleggio Papin Sport, alla stazione di San Candido. Una distesa infinita di biciclette pronte per essere cavalcate.



Comunque, sia che arriviate con le vostre biciclette o che vogliate noleggiarle qui o altrove, troverete possibilità di parcheggio delle macchine proprio vicino alla stazione ferroviaria.

Tenete a mente che anche voi, come il 99,9% degli altri indomiti ciclisti, una volta arrivati a Lienz, preferirete caricare i vostri mezzi sul treno austriaco e farsi riportare indietro proprio alla stazione.

Lungo tutto il percorso si trovano alcuni punti di ristoro e paesini dove poter mangiare; portatevi comunque qualcosa nello zainetto. I prezzi in Austria non sono proprio economicissimi.

IN SELLA!

Dalla stazione di San Candido ci si dirige verso il centro e si seguono poi i chiari cartelli marroni "Radroute - perc. ciclabile Lienz" che non vi abbandoneranno mai.


Il percorso abbandona la Val Pusteria, regalando splendidi panorami sulle verdi dorsali della Valle e lasciando intravedere anche le aguzze punte delle Dolomiti di Sesto. Si segue la Valle della Drava per entrare in Austria poco dopo il paese di Prato alla Drava (circa 10 km da San Candido).


Superato Sillian, primo "avanposto" importante in terra austriaca, si giunge alla mostra/esposizione (e soprattutto spaccio) della Loacker di Heinfels. Non vi potete sbagliare, gli eloquenti cartelli e il via vai di gente vi spingerà inesorabilmente verso questa sorta di Autogrill per biciclette.


La mostra è chiaramente soverchiata dalla profusione di wafer proposti in mille varianti e mille confezioni. Verrebbe voglia di comprarne un po' - anche se i prezzi non sono propriamente da spaccio - ma con il caldo estivo già mi vedo a spremere i pacchetti di wafer per bere la cioccolato sciolta.

N.B. Voglio segnalare soprattutto alle donne la presenza dei bagni!

La parte più bella di questa esperienza però è pedalare; fra ordinate fila di abeti profumati, tra piccoli e perfetti paesini tirolesi, inspirando a pieni polmoni la fragrante aria fresca e rinvigorente dei boschi, cullati dallo scorrere del fiume e assaporando il senso di libertà e sicurezza dati dalla mancanza di automobilisti spericolati.

Prendendosi il proprio tempo, senza fretta e godendo di tutti i panorami e i punti di sosta, si arriva, dopo circa 3 ore, a Lienz, direttamente alla stazione dei treni.


Suggerisco di controllare subito gli orari del treno per il rientro e di comprare subito il biglietto, che non ha vincoli di orario. Noi abbiamo trovato un po' di coda arrivando più tardi.

Ci prendiamo il giusto tempo per esplorare la meta della nostra gita: il centro di Lienz. La cittadina è piacevole e - manco a dirlo - ordinata e pulita. Le possibilità per mangiare qualcosa di tipico non mancano ed è un'ottima occasione per fare una passeggiata e sgranchirsi le gambe.


In stazione il sistema per il trasporto delle biciclette è ampiamente collaudato. Ve le portate fino al carro merci dove vengono caricate e stipate in maniera abbastanza ordinata. 

Non vi resta che godervi il tragitto di rientro in treno che impiega circa 40 minuti fino alla stazione di San Candido.

D'ora in poi anche voi, parlando con i vostri amici, potrete vantarvi di aver sofferto e combattuto con stoico eroismo su strade polverose e su ripide salite - tenendo nascosto dentro di voi il piacevole e rilassante ricordo di questa piacevole "sgambata" di mezza estate.


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martedì 6 settembre 2016

ESCURSIONE CON BAMBINI SUL SENTIERO DI SAN FRANCESCO E CASCATE DI RIVA IN VALLE AURINA

A metà luglio di quest'anno ci siamo tuffati nel verde della Val Pusteria.

Per vivere ancora più intensamente con i bambini l'atmosfera alpina, abbiamo scelto la vacanza in campeggio. Abbiamo piantato tende e picchetti al Camping Residence Chalet CORONES a Runes di Anterselva, posizione strategica all'imbocco della valle omonima e a meno di 1 km dalla Statale della Val Pusteria, a metà strada fra Dobbiaco e Brunico.


Dopo aver "scaldato i motori", girovagando con le biciclette sulle piste ciclabili dei dintorni, abbiamo programmato la prima escursione a piedi.

La prima per i nostri bambini. Abbiamo sempre rimandato questo momento per paura della loro reazione: "cammineranno o si lamenteranno ad ogni passo, costringendoci a trascinarli a forza su per la salita?".

Non ci resta che fare la famosa prova sul campo... 

Cercando qualcosa di adatto su Internet, la nostra scelta è caduta su una escursione "sfiziosa", che abbina una parte naturalistica, le Cascate di Riva, ad una parte più spirituale, il Sentiero di San Francesco.

Il fraticello di Assisi per noi è una sorta di marchio di garanzia. Io e mio marito ci siamo sposati in Umbria, e San Francesco è da sempre un amico e compagno di viaggio fidato.

COME CI SIAMO ARRIVATI?

Da Brunico seguiamo le indicazioni per la meravigliosa Valle Aurina. Poco prima di Campo Tures (calcolate circa 20 minuti i viaggio) troviamo sulla destra le indicazioni per Bad Winkel e "Le Cascate di Riva". Seguendo le indicazioni per queste ultime, arriviamo al parcheggio in località Bagni di Cantuccio (877 mt.), adiacente al bar Cascate (Wassefallbar).

Il parcheggio è a pagamento, ma quando arriviamo noi il parcometro è fuori servizio ... siamo pur sempre in Italia.

INDICAZIONI PER L'ESCURSIONE

DURATA: 2 ore
DISLIVELLO: 289 m 
INIZIO: Parcheggio Cantuccio 877 m 
ARRIVO: Cappella di Francesco e Chiara 1.177 m 
NOTA IMPORTANTE: Portate un K-Way, soprattutto per passare asciutti l'ultima cascata. 

Dal parcheggio si può seguire il sentiero diretto per le Cascate di Riva, attraverso una sorta di strada forestale, oppure il più suggestivo Sentiero di San Francesco (in altoatesino Franziskusweg), detto anche Sentiero dei Cantici. Ci accoglie questa TAU in legno, come porta simbolica, all'imbocco del sentiero.


Ci ritroviamo in un bel bosco alpino, con il sentiero che si snoda dolce e poco ripido, e una sensazione di magia e mistero evocata dai numerosi massi che ricoprono il suolo, che inevitabilmente ricordano ai bambini i Troll del film Frozen.


La traccia è perfettamente segnalata dalla classica bandierina bianco/rossa del CAI su cui campeggia la inequivocabile "T" del TAU.


Percorriamo il sentiero in compagnia di Frate Sole, Sora Luna e le Stelle, Frate Vento, Sor'Acqua, Frate Focu e Sora nostra Matre Terra, tutti evocati dalle dieci stazioni di Meditazione, con estratti dal Cantico delle Creature (in altoatesino ed "umbro antico").

Riesco a coinvolgere la mia piccola Gemma nella lettura di questi versi poetici ed evocativi, mentre mio marito Luca insegue Santiago, più attratto dalle rocce su cui si arrampica ardito e senza timore.


In alcuni punti sono dislocati anche alcune particolari sculture scolpite da vari artisti pusteresi.


Il sentiero dopo poco si raccorda con la strada forestale per le Cascate di Riva, in prossimità di una roccia ricoperta interamente di ometti di pietra, su cui naturalmente ne aggiungiamo, con estrema attenzione, uno nostro personale come testimonianza del nostro passaggio.


Ora con deciso sentiero in salita, risaliamo il bosco fino ad arrivare alla Prima e, poco sopra, alla Seconda Cascata di Riva, le più piccole, ma già molto spettacolari.


Le tre Cascate di Riva sono uno degli spettacoli più belli offerti dalla Valle Aurina. Lo scioglimento del ghiacciaio delle Vedrette di Ries rifornisce il torrente Riva (Reinbach in tedesco) i cui spericolati ed azzardati salti sulle rocce forma appunto le Cascate omonime.

Sempre seguendo il nostro Sentiero di San Francesco, con altri 20 minuti di salita a zig-zag, si raggiunge la Terza cascata, la più grande e suggestiva. Vi consigliamo di affrontarla almeno con un K-Way. Il salto della cascata è di circa 40 metri; l'acqua cade con una forza veramente impressionante volando ovunque e diventando vapore acqueo che ci ha inzuppato da capo a piedi.



GUARDA IL VIDEO

La nostra avventura prosegue in salita fino al ponte di legno sul Torrente Riva, qui placido e tranquillo senza presagio degli enormi salti che lo aspettano più a valle, e poi con un ultimo strappo su sentiero attrezzato con scalinate e parapetti ...


... fino alla suggestiva Chiesetta consacrata ai Santi Chiara e Francesco (1.177 mt).


Il posto è piacevole e invita al raccoglimento e alla meditazione. Pur essendo nel pieno della stagione turistica, la gente era rispettosa dell'invito al silenzio.

Ci siamo intrattenuti dentro la chiesa e nella cripta sotterranea per alcuni momenti di preghiera ... e riposo.

Il rientro lo abbiamo fatto per la stessa via di salita.

Una camminata varia e mai noiosa che ha divertito un sacco i nostri bambini. Abbiamo scoperto che se il sentiero li diverte, diventano delle baldanzose caprette di montagna che si inerpicano spensierate anche nelle salite più impervie.

VEDI ANCHE:

martedì 30 agosto 2016

ESCURSIONE SULL'AREA MONUMENTALE DEL MONTE CENGIO (ALTOPIANO DI ASIAGO) - DA FARE CON I BAMBINI.


Una torrida domenica di fine agosto, fuggiamo verso la montagna a caccia di refrigerio e voglia di avventura.

Scegliamo l'Altopiano di Asiago, terra per noi di conquista, non avendo mai calcato i suoi sentieri. Su Internet abbiamo trovato una accattivante escursione sul Monte Cengio, monte sacro alla Patria e teatro di sanguinose battaglie durante la Grande Guerra.

Per arrivare al punto di partenza, salendo da Piovene Rocchette (Autostrada A31 della Valdastico) o scendendo da Asiago (in direzione Vicenza poco dopo Tresché Conca), seguiamo le indicazioni per la strada di accesso di circa 3 km per il Monte Cengio nei pressi della "Locanda ai Granatieri".

Il nostro itinerario inizia al primo parcheggio che si incontra lungo la strada, il Piazzale "Principe del Piemonte" - 1.286 mt (se si prosegue per un altro km si arriva al Piazzale dei Granatieri con Bar annesso, da dove è possibile salire sul monte anche ... in Vestaglia da Camera e Ciabatte).

Si capisce fin da qui la popolarità del percorso ... nei giorni festivi bisogna letteralmente ingegnarsi per riuscire a parcheggiare la macchina.


RACCOMANDAZIONI PRIMA DI INCAMMINARSI:

1) Prevedete circa 3 ore di cammino, soste (parecchie) escluse. Non farete molta fatica, le poche salite sono di modesta entità.

2) Portatevi una o più piccole torce per superare alcuni tratti di gallerie bui. I bambini si divertiranno tantissimo, sentendosi piccoli esploratori in Viaggio verso il Centro della Terra (sono utili anche per gli adulti per evitare clamorose capocciate sulla roccia!).

3) Il sentiero, protetto da un corrimano in cordino d'acciaio, è facile e spettacolare con una vista incredibile sulla valle a precipizio più sotto. Consiglio di tenere al guinzaglio i bambini più "imbizzarriti".


Ora siamo proprio pronti a partire. Avete preso zaini, provviste ed acqua?

Seguiamo le indicazioni per l'ECOMUSEO - Sentiero 651 che ripercorre la "Mulattiera di Arroccamento", scavata nella Roccia durante la Prima Guerra Mondiale dal Genio Militare.


Un brevissimo tratto nel bosco, ci conduce ad una prima galleria di Guerra sulla destra, di cui non consiglio l'esplorazione: arriva infatti in una grotta più ampia con quattro aperture / postazioni di artiglieria, la cui vista ci regala solo un intricato miscuglio di alberi e vegetazione rigogliosa. Non preoccupatevi, avrete modo di sfamare la smania di esplorazione vostra e dei bambini...

Subito dopo questa "distrazione" seguiamo le indicazioni per "La Granatiera": così veniva chiamata la mulattiera che, dobbiamo imboccare e che si snoda fra:

TRINCEE




GALLERIE




CENGE PANORAMICHE





Da qui lo sguardo può spaziare - con un po' di timore e tremolio di gambe - verso la Valle dell'Astico giù, giù in fondo.

Dopo innumerevoli "Mamma che grande avventura!" e continui litigi per chi debba tenere la torcia (portatene una per ciascuno) spuntiamo all'affollato Piazzale dei Granatieri, su cui campeggia la Chiesa Votiva dei Granatieri di Sardegna ...


... affiancata da una statua realizzata con schegge di granate.


Tralasciando la stradina nel bosco che sale dalla Chiesa, scendiamo più sotto e continuiamo sulla "nostra" Mulattiera che costeggerà il Salto Del Granatiere ...


... così chiamato in onore dei Granatieri che nella battaglia del Monte Cengio preferirono buttarsi giù che cadere in mano nemica, e attraverso la lunga "Galleria Comando" ci porterà al Piazzale Pennella e da qui in breve alla Cima del Monte Cengio - 1.348 mt dominato da una croce che di notte si illumina.


Come detto Monte Sacro alla Patria e a cui si accede in rispettoso silenzio.

La discesa può essere fatta dal Piazzale Pennella, per la comoda stradina forestale che in pochi minuti riconduce al Piazzale dei Granatieri. Da qui si può rifare il percorso dell'andata (assolutamente consigliato - la vista panoramica non è mai abbastanza) ,oppure accorciare sulla strada asfaltata verso l'auto.

Per i nostri bambini è stata un'esperienza veramente suggestiva e formativa. Abbiamo avuto modo di parlare della Guerra e dei tanti morti in battaglia.

La mia speranza è che questa nuova generazione non senta la necessità, o non si trovi nelle condizioni, di dover vivere momenti bui come quelli che hanno generato questo percorso, che noi abbiamo attraversato con questa nostra spensierata camminata.

venerdì 3 luglio 2015

MONTAGNA: UN IMPROVVISO TEMPORALE

Il fine settimana si avvicina ed il caldo ormai ci è amico ed a volte anche nemico...
Non ci è amica la strada che conduce al mare. E' vero che nel fine settimana estivo rappresenta una via di fuga per il caldo, un po meno per la stabilità emotiva soprattutto quando diventano ore le attese in fila incastrati fra una macchina e un'altra.
Personalmente noi in famiglia non amiamo le trasferte al mare nei giorni di sabato e domenica, la soluzione alternativa è rappresentata dalla montagna. Abitando a Treviso non è difficile raggiungere uno dei posti più suggestivi al mondo, le mitiche Dolomiti.
Abbiamo scelto la zona di Cortina d'Ampezzo per la nostra giornata nella natura. Bimbi a bordo e... partenza!

Ed eccoci al PIAN DE RA SPINES un percorso facile alle porte del Parco Naturale: un incantevole paesaggio fra bosco e cascate d'acqua ideale per famiglie con bambini.
Lungo il percorso si trovano diverse aree di sosta anche con tavolini, comodità utile per consumare dei panini confezionati a casa.


L'aria della montagna mi riconcilia con me stessa, ne avevo proprio di bisogno.
Passeggiando con i bambini, lascio libero sfogo alla mia fantasia e trovo nella natura lo spunto per raccontare delle storie mitologiche.
Una roccia che forma una casa o un insenatura sotto un albero è la scenografia ideale come rifugio di fate, elfi, gnomi e folletti...
"Eccoli li vedete?... ci salutano con la mano!"...
"Mamma ma dove sono?"
"Se guardate con gli occhi dell'anima riuscite a vederli sapete?"
Io non so se li confondo o stimolo la loro fantasia, il risultato è che anche loro osservano la natura con uno sguardo più attento, intervenendo nei racconti che faccio.
Lungo il percorso scorgo un albero straordinario, sono due fusti che si fondono abbracciandosi per poi innalzarsi l'uno accanto all'altro.
Non potevamo farci sfuggire un abbraccio, tutti insieme attorno al nostro amico albero.

Permesso accordato...


Eccoci giunti ad una spiaggia lungo il fiume, corrono felici, tolgono le scarpe e giocano con la sabbia. 


I miei cuccioli... gli voglio un bene dell'anima...


L'imprevedibile montagna oggi è stata molto generosa con noi, oltre al sole ci ha fatto dono della pioggia, ma proprio tanta pioggia...
"Aiuto si salvi chi può!" 
Per un tratto abbiamo aumentiamo il nostro passo, con entrambi i bambini a bordo del passeggino, considerato che non c'erano lampi decidiamo alla fine di metterci al riparo sotto gli alberi. 
Attenzione a non sostare mai sotto un albero o attaccati alle rocce quando ci sono lampi, essi rappresentano i primi conduttori di energia, è in gioco la nostra vita.


La pioggia è stata proprio tanta e non accennava di smettere, il nostro punto di arrivo non era tanto distante. Mi sono accovaccio in un angolino protetta dall'albero. Osservo la pioggia che cade, odo lo scrosciare dell'acqua e il bosco con i suoi rumori... respiravo un aria divina, che magia...

E così ancora una volta, la nostra giornata è stata imprevedibile e noi all'altezza della situazione.
Di corsa sotto la pioggia per raggiungere il nostro punto di partenza. I bambini si sono bagnati ma sono felici e soddisfatti. Il cambio di abiti gli ha permesso di fare un ritorno a casa asciutti e fra le braccia di Morfeo con sogni fatati e danze fra la pioggia!

Alla prossima!


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