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martedì 7 marzo 2017

LEGGENDA DELLA FESTA DI SAN PATRIZIO - St Patrick's Day in Irlanda

La festa di San Patrizio o St Patrick's Day, è molto sentita in Irlanda, lui è il santo patrono protettore della città.

Mi piace sentirmi un pò parte del mondo informandomi e raccontare anche il folklore che contraddistingue un paese. 

L'Irlanda è uno di quei stati che amo tanto. Ho fatto una ricerca legata alle leggende che ruotano attorno alla festa di San Patrizio... delle leggende che ne fanno del Santo un Eroe, nel vero senso della parola!


LEGGENDE E MITOLOGIE.... se penso all'Irlanda e alle sue feste, la collego inevitabilmente con il colore verde
Un colore che rappresenta la primavera e il risveglio della natura, elementi basilari e vitali per l'Irlanda, terra ricca di tradizioni, di mitologie: è la terra delle fate (che adorano il colore verde, si dice), dei druidi e dei celti che governavano molto tempo prima che San Patrizio venisse mandato in missione...

Fra le leggende:

SAN PATRIZIO CACCIA I SERPENTI




Secondo la tradizione, in Irlanda non ci sarebbero più serpenti da quando San Patrizio li cacciò in mare.

IL POZZO DI SAN PATRIZIO 


Celebre è anche il detto "è come il Pozzo di San Patrizio", un qualcosa di inesauribile, simboleggiato proprio da un pozzo senza fondo che non si riempie mai (la leggenda racconta di come Cristo avesse indicato al Santo una caverna senza fondo che portasse direttamente all'Inferno (fonte Wikipedia); 


IL TRIFOGLIO





San Patrizio e il simbolo del Trifoglio (shamrock), emblema nazionale irlandese. Proprio per mezzo di un Trifoglio, il Santo avrebbe spiegato agli irlandesi il simbolo della Trinità, simboleggiata dalle tre foglie collegate ad un unico stelo.


LEPRECHAUN, il piccolo spirito...



E' il LEPRECHAUN (piccolo spirito) il dispettoso folletto irlandeseche secondo la tradizione custodisce al sicuro le sue ricchezze in una pentola piena d’oro nascosta alla base dell’arcobalenoUn modo come un altro per dire che questi tesori sono introvabili.

martedì 1 novembre 2016

IL DONO NEL GIORNO DEI MORTI

Fra i ricordi della mia infanzia legati al Primo Novembre, non ci sono né Zucche, né Dolcetti, ma un dono tanto atteso che arrivava direttamente dai morti.

Una notte magica e spettrale, quella che saluta il 1 Novembre, la festa di tutti i "Santi", e accoglie il 2 Novembre, e il Festeggiamento e Ricordo dei Morti.


Per tradizione, in questa notte, si credeva che i defunti venissero a trovare noi bambini per lasciarci dei doni.

Come a voler significare che, coloro che non sono più con noi in questa terra, ci stanno sempre accanto e si ricordano di noi.
Un potere a loro conferito, nella dimensione in cui si trovano rispetto a noi, è quello di fare delle magie, facendo materializzare delle cose che, rimarranno accanto a noi in futuro e ci faranno sempre ricordare di loro.

La mia infanzia è stata differente di quella che vivono i bambini di oggi, compreso i miei figli
.
I Doni dei miei Defunti: Le Bambole della mia Infanzia.

I miei defunti, mi facevano trovare ogni anno una Bambola nuova. Ricordo ancora oggi il momento in cui le ho ricevute.
Erano così poche, che le trattavo con cura ed attenzione speciali.

Le giornate del 1 e 2 Novembre, per me erano molto particolari, poiché permettevo alle mie Bambole di parlare.
Le prendevo dal posto dove stavano, mute e immobili, a guardarmi per l'intero anno e solo in questi due giorni ... ci giocavo.


Perché non ci giocavo durante il resto dell'anno?

Semplicemente perché avevo paura di sciuparle, rovinarle... Erano talmente preziose e uniche!

Per Natale non sempre arrivava un giocattolo e per il mio compleanno magari arrivava una torta e con quella si festeggiava.

A distanza di anni, mi rendo conto di essere stata proprio una brava bambina, anche se ... chissà se il termine "bravo" è corretto per descrivere quella bambina: sempre composta per rispondere alle aspettative altrui. D'altronde, però, la vita ci porta ad adattarci in base alle situazioni.


Chissà se il motivo per il quale io non riuscivo a giocare con le "ricche" e "accessoriate" Barbie era proprio questo senso di responsabilità è rispetto, derivato dal "poco" che ho ricevuto nella mia infanzia.

Sicuramente gran parte di ciò che sono oggi, è l'Impronta lasciata nei primi anni della mia vita.

Noto che neanche mia figlia, nel quotidiano, riesce a giocare con Bambole e Barbie, anche se ha ormai quasi 8 anni e ne è circondata in giro per la casa.

D'altro canto ha invece la predisposizione ad occupare il suo tempo con qualche gioco diverso dalle Bambole, probabilmente come lo era per me nella mia infanzia.

Le avrò trasmesso io questo "difetto ludico"? ... sarà!

Alla fine ognuno si deve accettare con le proprie predisposizioni senza attribuire la causa a qualcosa di specifico, semplicemente è stato così e va bene così.

Le tradizione e il folklore dei posti li caratterizza e li segna in maniera specifica proprio come ogni individuo ha le proprie tendenze e potenzialità.

Questo ricordo a me caro delle mia amata terra che è la Sicilia, lo custodisco con affetto.
Sul Link specifiche sulla tradizione del 2 novembre.


Adesso mi adatto alla nuova realtà del posto dove mi trovo, il Veneto, che ha adottato la tradizione americana del "dolcetto o scherzetto", con i bambini che sgattaiolano fra una casa e l'altra travestiti da fantasmini, streghette e mostri, con racconti di antiche leggende legati ad halloween.

Anche questo fa parte di noi e l'uno non esclude l'altro, d'altronde il folklore è stato sempre quello che ha caratterizzato i popoli ed è giusto rispettarlo e viverlo quando si è chiamati a farlo.

Un buon inizio del nuovo mese di novembre a tutti!

VEDI ANCHE:



mercoledì 11 novembre 2015

SAN MARTINO E' FESTA DEI CORNUTI

Tradizioni e folklori dello stivale dove una festa ben precisa o una pietanza chiamata allo stesso modo rischia di essere archiviata in maniera del tutto personale e differente.
Questa che sto per citare è la festa di San Martino, popolare in tutto il mondo con i propri usi e costumi.
Propri ieri sera, fra la fitta nebbia di Novembre che sta presenziando dalle mie parti, parlavo con un vicino di casa di come volevo svolgere la giornata di oggi insieme la mia bambina (che sta fremendo per fare insieme il biscotto veneto di San Martino ), mi informa quindi che nel suo paese di origine, San Benedetto del Tronto, la festa di San Martino è la festa dei cornuti!!!
"Le persone dalle mie parti girano a testa bassa offendendosi dal saluto di AUGURI che i conoscenti, scherzando fanno"... mi dice!

E così ho fatto ricerche su internet ed ho trovato di tutto. Non solo nelle Marche è la festa dei cornuti ma anche in altri posti d'Italia... sembra che:


San Martino è poi finita per diventare la festa dei mariti traditi, forse perché nel giorno dedicato al Santo si svolgevano, in più località, fiere di bestiame, per lo più “munito di corna”.
Secondo un’altra ipotesi, anticamente, si celebravano, proprio a novembre, 12 giorni di sfrenata festa pagana, di tipo carnevalesco, durante i quali avvenivano spesso gli adulteri.

I mariti traditi venivano fatti oggetto di scherno e di una vera caccia, sia pur simulata, nella quale essi dovevano interpretare il ruolo del cervo, animale dalle ricche e ramificate corna.
In questo caso, quello del cervo, per richiamare il cantautore Branduardi, per gli interessati, non era da considerarsi propriamente un “dono”.
Roccagorga (Latina), l’11 novembre ha luogo una sfilata dei “cornuti”, accompagnati dalla banda musicale.
Segue distribuzione di zuppa “rappacornuti” e l’elezione del “cornuto” dell’anno.
Una curiosità: la zuppa “calma cornuti” è così chiamata perché, una volta preparata, si mantiene calda per ore; ciò permetteva alle donne di avere tempo libero da dedicare ad altro!


E la zuppa calma cornuti si fa così:

Far soffriggere, in una grande pentola, due spicchi d'aglio nell'olio d'oliva, poi aggiungere delle zucchine tagliate a pezzetti, pomodori, cipolla, peperoncino, piselli e fave e fare cuocere con aggiunta di acqua sufficiente a poter coprire il pane casareccio raffermo, tagliato a fettine sottili e messo in una terrina. Dopo la cottura gli ingredienti vanno versati sul pane e la terrina, che lo contiene, viene ricoperta con un panno pulito e il tutto lasciato così per il tempo sufficiente ad ammorbidire il pane.

Certo che la nostra bella Italia non finisce mai di stupirci...

VEDI ANCHE:


giovedì 19 marzo 2015

le mie CRISPELLE DI RISO o SFINCIUNI DI SAN GIUSEPPE

Eccomi alle prese con i fornelli ed oggi, vigilia di san Giuseppe, è usanza in Sicilia, fare i preparativi per la festa in onore del falegname più famoso del mondo. Le tavole si addobbano con particolari oggetti e cibi tradizionali, onorando la giornata stando insieme  con le persone vicine, per appunto l'evento viene denominato: "I VICINEDDI". Per chi vuole approfondire trova QUI una spiegazione più dettagliata. I festeggiamenti vengono fatti o la vigilia o il giorno stesso di San Giuseppe.
Nella tradizione non manca dalla tavolata le crispelle di riso denominate anche sfinciuni di San Giuseppe.
Ci sono diverse ricette su internet, proprio in questo momento sto cucinando il riso personalizzando una ricetta che ho trovato.


INGREDIENTI ed ESECUZIONE:

gr. 750 latte;
gr 750 acqua;
un pezzettino di baccello di vaniglia;
buccia di un arancia;
gr. 20 zucchero semolato;
1 cucchiaino di sale;
Portare a bollore e lasciare bollire per qualche minuto, prima di aggiungere il riso, togliere la buccia d'arancia.
gr. 500 di riso
Lasciare cuocere molto bene.
Trasferire in un ampio recipiente il riso cotto (per chi come me l'abbia cucinato con il bimby, se no si può lasciare in pentola), il riso avrà assorbito, ma non troppo, l'acqua di cottura.
Lasciare intiepidire, togliere il baccello di vaniglia...
... ecco io ho esagerato dose, ne verranno tantissimi! ... sarà un occasione di condivisione con il vicino di casa, giusto per entrare nel clima della tradizione siciliana dei "vicineddi".


Una volta intiepidito, grattugiare la:
scorza di un limone... mescola
far sciogliere un cubetto di lievito di birra da 25 gr. in mezzo bicchiere di acqua tiepida... mescola;
versare lentamente gr. 140. di farina 00; gr 20 amido o fecola; gr 40 farina 0 setacciata; (se no, tutta farina 00);

Adesso coprire con la pellicola e tenere ben caldo con delle coperte per due ore.

Direi che ha lievitato abbastanza...


Da protocollo bisogna spianarlo fino a raggiungere lo spessore di un cm e poi tagliarlo a striscioline e friggere in abbondante olio d'arachidi. 
Mi sfugge un passaggio: la consistenza che non ho!!!! ... panico!


Decido comunque di preparare dei filoncini con le mani bagnate o aiutandomi con due cucchiai e provare a vedere come vengono prima di azzardare decisioni alternative.
Il risultato... buonissimo: croccante fuori, morbido dentro!
Non so dove ho sbagliato, magari dovevo aggiungere più farina, se dovessi rifarlo utilizzerei questa stessa ricetta!

Alla fine, ho sciolto del miele a bagnomaria, sarebbe ideale il miele d'arancia ma ho terminato le mie scorte e mi è rimasto il miele d'acacia, molto delicato, si sposa bene!
Una colata sulle crispelle croccanti e una spolverata di zucchero a velo!

Buon appetito!


VEDI ANCHE:

NUTELLA FAI DA TE
CROSTOLI o CHIACCHERE DI CARNEVALE: RICETTA BIMBY,
MINESTRA A CRUDO.

lunedì 28 gennaio 2013

LA FESTA DI SANT'AGATA

"SEMU TUTTI DEVOTI TUTTI" 
" CETTU ( cittadini ) CETTU ( cittadini )" 
"CITTADINI"
"W SANT'AGATA"
"CITTADINI"
"W SANT'AGATA"
" SEMU TUTTI DEVOTI TUTTI"
" CETTU( cittadini ) CETTU ( cittadini )" !


Ogni anno, nel mese più freddo dell'anno, si accende una luce, nella città di Catania. 
Parlo di lei, della festa, della grande festa, per la grande signora di Catania: Sant'Agata.
Iniziando da questa cantata che risuona fra le strade della città, voglio raccontarvi una storia, una favola che ascolto da quand'ero piccola.

Una notte, calda e buia del mese di Agosto del 1126, le campane di tutte le chiese di Catania, suonarono a festa. I cittadini, uscirono fuori dalle loro case ancora in camicia da notte, stupiti da tanto chiasso. Si guardarono sbalorditi chiedendosi cosa potesse essere successo....
"Agata era ritornata in città!". Le reliquie, trafugate circa un secolo prima, e portate a Costantinopoli dal generale bizantino Giorgio Maniace quale bottino di guerra, vennero restituite alla loro città e ai suoi concittadini che, commossi, salutarono la propria santuzza, sventolano i fazzoletti.
La devozione per Sant'Agata aveva le sue origini ai tempi della presenza romana sull'isola. La giovane vergine aveva preferito il martirio pur di difendere il suo onore e non abiurare alla sua fede come ordinatole dal proconsole romano.
La ricorrenza dei giorni di febbraio, ricorda un tremendo terremoto che rase al suolo, il 4 febbraio 1169, la città di Catania seppellendo sotto le macerie i fedeli raccolti in preghiera all'interno della cattedrale per la celebrazione del martirio di Sant'Agata.

La vita di Sant'Agata fu varia e articolata, nei dettagli potete approfondirla QUI!


Con un rigoroso protocollo cerimoniale, tre differenti chiavi, custodite da tre persone diverse, aprono il cancello di ferro che protegge le reliquie della Santa nella Cattedrale.
In trepida attesa una moltitudine di "devoti" che sporgono la testa per cogliere il primo bagliore del busto della Santa.
Un unanime "W Sant'Agata" accoglie l'uscita del reliquiario dalla Cattedrale e il suo percorso lungo le strade del centro. 

« jè chiamamula ccu 'razzia e ccu cori,
pì sant'Àituzza bedda, ca stà niscennu,
cittatini!
semu tutti divoti, tutti?
cittatini, cittatini!
evviva sant'Àita
cittatini!
evviva sant'Àita.
tutti divoti, tutti?
cittatini, cittatini! 
(IT)
« chiamiamola con grazia e con cuore,
per sant'Agatuccia bella, che sta uscendo,
cittadini!
siamo tutti devoti, tutti?
cittadini, cittadini,
evviva sant'Agata,
cittadini!
evviva sant'Agata.
tutti devoti, tutti?
cittadini, cittadini! »






Il centro della processione è rappresentato dal fercolo vara (in catanese), un tempietto di argento che ricopre una struttura in legno, e che contiene le reliquie della Santa. E' sormontato da un busto realizzato completamente in argento che riproduce il volto di Sant'Agata. 
Un lungo cordone, trainato dai devoti, trascina la struttura che sostiene la santa, per le vie della città.



La processione del 4 febbraio dura l'intera giornata, ed attraversa i luoghi del martirio. Il fercolo è addobbato con dei garofani rossi che simboleggiano il martirio stesso.
Il giorno dopo, il colore dei fiori diventa bianco a rappresentare la purezza. La processione si sviluppa per le vie della città e termina ben oltre la mezzanotte, l'ultimo giorno non rientra prima delle 8 del mattino.

Co-protagoniste della processione sono le candeloregrosse costruzioni in legno, riccamente scolpite e dorate in superficie, costruite, generalmente, nello stile del barocco siciliano, e contenenti al centro un grosso cereo. Sono dei doni della cittadinanza alla patrona e rappresentano le corporazioni delle arti e dei mestieri della città. Precedono il fercolo, e in passato rischiaravano il percorso privo di illuminazione elettrica. Nei giorni di festa e fino a 10 giorni prima, girano per la città portandosi presso le botteghe dei soci della corporazione a cui appartengono. 
Con l'accompagnamento della banda musicale, vengono portate a spalla, a seconda del peso (da 400 fino ai 900 chili), da un gruppo costituito da 4 a 12 uomini, che le fa avanzare con un'andatura caracollante molto caratteristica detta 'a 'nnacata.



Lungo il percorso si possono incontrare anche alcuni devoti che, in segno di penitenza o voto, effettuano il percorso trasportando sulle spalle dei ceri più o meno grossi, accesi e grondanti cera liquida molto calda. Quelli rappresentati in questa foto sembrano veramente molto pesanti ... come direbbe mio marito: "Ammazza, devono avere grossi peccati da farsi perdonare..."




I devoti indossano tutti il tradizionale "sacco agatino", un abito formato da cinque elementi essenziali: la tunica bianca (che ricorda il saio penitenziale, bianco, indice di purezza, ma anche le camicie da notte indossate il giorno del rientro delle reliquie), il copricapo nero (la "scuzzetta" che sembra rappresentare il capo cosparso di cenere in segno di sottomissione e umiltà), il cordone (che rappresenta la castità), i guanti bianchi (in segno di rispetto alla purezza della Santa) e il fazzoletto (come segno di esultanza) e ... ultimamente il cellulare tenuto ben visibile in alto, per fotografare e riprendere le fasi salienti della festa.


Da qualche anno il sacco, ma di colore verde, viene indossato anche dalle donne. Il colore ricorda la tunica che avrebbe indossato Sant'Agata durante il Martirio.

Il giro termina nella famosa salita di San Giuliano; ormai è il mattino del 6 Febbraio. I devoti, stanchi dalle fatiche e dalle notti insonni, e ormai con un sottile filo di voce residuo, corrono fino a su, senza sosta.
Per poi salutare, in lacrime, la propria Santa che sarà riposta all'interno del Duomo, nella sua cameretta, fino al 17 Agosto, quando sarà esposta per poco tempo sull'altare maggiore.

Dal 3 al 6 febbraio giungono a Catania circa un milione di persone fra devoti, pellegrini, turisti e curiosi provenienti da tutto il mondo.
Ad accoglierli ci sono postazioni di grigliate di carne e salsiccia con del pane caldo.
Tanto calore dell'animo dei Catanesi a riscaldare le gelide notti di Febbraio, nello scenario barocco, offerto dalla città.
La mia Catania, dal manto nero, macchiata dalla terra dell'Etna che rimane a segnare le mura delle case. 
La mia Catania, simile a una donna dai facili costumi, così vissuta, così misteriosa e profonda.
La mia Catania, che non smette mai di stupire e raccontarci il presente, attraverso la vita, attraverso il folklore.


"CITTADINI.... SEMU TUTTI DEVOTI TUTTI...
CITTADINI
CITTADINI
.... SEMU TUTTI DEVOTI TUTTI...

W SANT'AGATA!

Ecco un video, ripreso e montato da me, che racconta un po la storia di Sant'Agata, 
e il folklore della festa!




"SEMU ALL ALL DEVOTEES" 
"CETTU (citizens) CETTU (citizens)" 
"CITIZENS"
"W SANT'AGATA"
"CITIZENS"
"W SANT'AGATA"
"SEMU ALL ALL DEVOTEES"
"CETTU (citizens) CETTU (people)"!

Every year, in the coldest month of the year, a light goes on in the city of Catania. 
I speak to her, the party, the big celebration for the grand lady of Catania: Sant'Agata.
Starting with this song that echoes through the streets of the city, I want to tell you a story, a story that I listen to when I was little.

One night, hot and dark in the month of August 1126, the bells of all the churches of Catania, played in celebration. The citizens came out of their houses still in her nightgown, amazed by all the fuss.They looked stunned, wondering what could have happened ....
"Agatha was back in town." The relics, which had been stolen about a century before, and brought to Constantinople  by the Byzantine general George Maniakes  as spoils of war , were returned to their city and to his fellow citizens that moved, saluted his Santuzza, waving their handkerchiefs.
Devotion to St. Agatha had its origins in the days of the Roman presence on the island. The young virgin had preferred martyrdom in order to defend her honor and not to abjure his faith as ordinatole the Roman proconsul.
The anniversary of the day of February, reminiscent of a terrible earthquake that razed, February 4, 1169, the city of Catania buried under the rubble of the faithful gathered in prayer in the church for the celebration of the martyrdom of St. Agatha.

The life of St. Agatha was varied and articulated in detail you can deepen HERE !

With a strict protocol ceremony, three different keys, guarded by three different people, open the iron gate that protects the relics of the Saint in the Cathedral.
On hold a multitude of "devotees" protruding head to catch the first glimpse of the bust of the saint.
A unanimous "W Sant'Agata" welcomes the release of the reliquary from the Cathedral and its path along the streets of downtown. 

"  Je chiamamula ccu 'raid and ccu choirs,
pi sant'Àituzza bedda, CA is niscennu,
cittatini!
semu all devout, everyone?
cittatini, cittatini!
cheers Sant'Aita
cittatini!
cheers Sant'Aita.
devout all, everyone?
cittatini, cittatini! 
IT ) "  call it with grace and heart, for sant'Agatuccia beautiful, who is coming, people! 're all devotees all? citizens, citizens, cheers Agatha,citizens! cheers Agatha.devotees all, everyone?citizens, citizens!  "



The center of the procession is the FERC ol  or  launches  (in Catania), u n temple of silver covering a wooden structure, which contains the relics of the saint. It 'surmounted by a bust made ​​entirely of silver, which reproduces the face of Sant'Agata. 
A long cord, pulled by devotees, drag the structure that supports the saint through the streets of the city.

The procession of February 4, lasts all day, and through the places of martyrdom. The fercolo is decorated with red carnations, which symbolize martyrdom itself.
The next day, the flower color is white to represent purity. The procession spread to the streets of the city and ends well after midnight on the last day does not fall before 8 in the morning.

Co-stars of the procession are the  Candlemas :  large wooden buildings, richly carved and gilded surface, constructed, generally, in the style of  Sicilian Baroque , containing in the center a large waxy. Are gifts to the patron saint of citizenship and represent the corporations of arts and crafts of the city. P recede the fercolo, and in the past the lighted path without electric lighting. On feast days and up to 10 days before, running  around the city taking in the shops of the shareholders of the corporation to which they belong. 
With the accompaniment of the musical band,  are carried on the shoulders, depending on the weight (from 400 to 900 pounds), from a group consisting of 4 to 12 men, that advances with gait  caracollante  very feature called  'to 'nnacata .
Along the way, you might even see some devotees as a sign of penance or vote, making the path carrying candles on the shoulders of more or less large, bright and very hot liquid wax dripping.Those shown in this photo seems so heavy ... as my husband would say: "Kill, must have great sins to be forgiven ..."

The devotees all wear the traditional "bag agatino", a garment consisting of five essential elements: the white robe (reminiscent of the penitential robe, white, a sign of purity, but also nightgowns worn the day of the return of the relics) the black hat (the "scuzzetta" which seems to represent the head covered with ashes as a sign of submission and humility), the umbilical cord (which represents chastity), white gloves (a sign of respect to the purity of Santa), and the handkerchief ( as a sign of joy) and ... lately the phone kept visible at the top, to take pictures and shoot the key moments of the festival.

For some years the lot, but green is also worn by women. The color reminds tunic that was worn during the Martyrdom of St. Agatha.

The tour ends in the famous climb of San Giuliano, now is the morning of February 6. Devotees, tired from the hard work and sleepless nights, and now with a thin whisper residual run up to on, and on.
And then say goodbye, in tears, his Santa will be stored inside the Duomo, in his bedroom, until August 17, when it will be exposed for a short time on the high altar.

From 3 to  6 February  come to  Catania  approximately one million people among devotees,  pilgrims , tourists and onlookers from all over the world.
They were welcomed there are stations grilled meat and sausage with hot bread.
Much heat the soul of Catanesi to heat the cold nights of February, in the baroque scenery, the town offers. 
My Catania, the black cloak, stained from the land of Etna that remains to mark the walls of the houses.  
My Catania, like a woman of easy virtue, so experienced, so mysterious and profound. 
My Catania, who never ceases to amaze and tell us this, through life, through folklore.

"CITIZENS .... SEMU ALL ALL DEVOTEES ...
CITIZENS
CITIZENS
.... SEMU ALL ALL DEVOTEES ...

W SANT'AGATA!

Here is a video, filmed and edited by me, that tells a little story of St. Agatha, 
and folklore of the party!



Vedi anche:



giovedì 24 gennaio 2013

IL CARNEVALE DI MISTERBIANCO RITORNA

Finalmente mi ritrovo a scrivere di un'avvenimento molto importante e caro alla mia memoria: il carnevale di Misterbianco.

Misterbianco è un paese in provincia di Catania, con grande commozione lo cito nel mio blog. 
Ebbene si, il mio paese natio, nel quale ho vissuto per 30 anni.
Un paese che mi ha dato tanto e dove tanto è stato fatto fino a quando sono andata via io, poi .... si è fermato tutto; ossia da 8 anni a questa parte (forse anche di più...) non si sono più organizzate le varie manifestazioni musicali e culturali; soprattutto per le strade non ha più sfilato il Carnevale, una vera religione per il nostro paese. 

Diciamo che una delle cause è stata una "cattiva" gestione della Amministrazione Comunale; forse avevano individuato altre priorità nelle quali investire ... priorità di cui ancora oggi i cittadini di Misterbianco vanno alla ricerca. 

Ora l'Amministrazione Comunale in carica è riuscita a organizzare nuovamente la manifestazione, con gioia, soprattutto, degli abitanti del paese.

Parliamo allora del Carnevale di Misterbianco e dell'importanza e risalto che ha preso sia a livello nazionale, che a livello Europeo, riconosciuto e pubblicizzato dai grandi circuiti dello spettacolo.

La manifestazione è particolarmente caratterizzata dai costumi: dei veri e propri capolavori, frutto dell'estro e della creatività, che vengono espresse nei minimi particolari, ed opera di mamme, zie, nonne, sarte; uno sforzo enorme e sacrifici che spingono a fare notte fonda per diversi giorni.
Costumi con diversi materiali e strutture così elaborate e pesanti, che spesso occorre un fisico da uomo per poterli reggere.

E' doveroso ricordare che il costo degli abiti è interamente a carico del cittadino che partecipa alla sfilata. Ci sono persone che durante l'anno mettono da parte i soldi, per poter partecipare con il vestito più bello, magari sacrificando una vacanza o altro; nessuno può toglierci il piacere di ballare per le vie del paese, di stare in allegria e prendersi un po' in giro (... che mal di piedi alla fine... Ohi! Ohi! Ohi!....).

I gruppi presentano dei temi specifici; per esempio, la televisione, le stagioni, la natura e così via. Su questo tema lo stilista prepara i bozzetti degli abiti che verranno poi realizzati dalle persone che scelgono quel determinato costume. Io ho potuto partecipare attivamente sia alla realizzazione che alla manifestazione ...... vado alla ricerca di qualche foto personale....).

Eccomi, non in costume, insieme alla mia dolce amica Giuliana
Quanto sono belli i miei concittadini, nei giorni del Carnevale; soprattutto chi partecipa ai gruppi in maschera: un sorriso fantastico e quando si sorride, tutti diventiamo più belli!

Ci sarà una votazione, per il costume più bello, per la musica più bella, tanti altri i premi e alla fine, ovviamente per il gruppo più scenografico.
Saranno più di 1.000 i costumi realizzati.

Il Carnevale di Misterbianco richiama persone provenienti da tutta la Sicilia e non ho mai sentito nessuno che vada via deluso.
Mi sento di ringraziare in modo speciale il sindaco Di Guardo che sta riuscendo dove tutti gli altri hanno fallito; sono certa che oltre al Carnevale, ridarà al paese tanto altro e lo farà risplendere come una volta.
Andate tutti a Misterbianco, dal 7 al 12 Febbraio, diverse manifestazioni saranno realizzate ma soprattutto la grande sfilata dei carri in maschera, il 10 e il 12 Febbraio.
Cliccate QUI per tutti i dettagli.

Ho rubato con la mia mini telecamera momenti di vita vissuta fra le vie di Misterbianco in occasione del carnevale del 2005. 
Ho montato gli spezzoni associandone la musica. 
Il merito è tutto di coloro che fanno parte di questo video!



Finally, I find myself writing to un'avvenimento very important and dear to my memory: the carnival of Misterbianco .

Misterbianco is a town in the province of Catania, with great emotion I mention in my blog. 
Yes, my hometown, where I lived for 30 years.
A country that has given me so much and where so much has been done until I'm gone, then ....stopped everything, ie from 8 years now (maybe more ...) They have not organized the various musical and cultural events, especially on the streets no longer marched Carnival, a true religion for our country. 

Let's say that one of the causes was a "bad" management of the municipal administration, and perhaps had other priorities identified in which to invest ... priority of which still citizens of Misterbianco go to search. 

Now the town council in charge was able to re-organize the event, with joy, especially, of the inhabitants of the country.

Let's talk about the Carnival of Misterbianco and the importance and prominence that has taken both at national level and at the level of Europe, recognized and publicized by the great circuits of the show.

The event is particularly characterized by the costumes: real masterpieces, fruit of the creativity that is expressed in every detail, and the work of mothers, aunts, grandmothers, seamstresses, an enormous effort and sacrifice that motivated him to do night based for several days.
Costumes with different materials and structures so elaborate and heavy, which often need a physical for men to be able to stand. It 'important to remember that the cost of clothing is entirely dependent on the individual involved in the parade. There are people who in the year set aside the money in order to participate with the most beautiful dress, perhaps sacrificing a holiday or another, and no one can take away the pleasure of dancing in the streets, to be in joy and take a bit 'around (... that sore feet at the end ... Ouch! Oi! Oi! ....).

The groups are of specific topics, for example, the television, the seasons, nature and so on. On this theme, the designer prepares sketches of dresses that will be made by choosing that particular costume. I was able to participate actively and to the realization that the event ...... I'm looking for some personal photo ....).



How beautiful are my fellow citizens, in the days of Carnival, especially those who participate in masked groups: a fantastic smile and when he smiles, we all become more beautiful!

There will be a vote for the most beautiful dress for the most beautiful music, and many other prizes at the end, of course, for the group most scenic.
They will be more than 1,000 costumes made.
The Carnival of Misterbianco draws people from all over Sicily and I've never heard of anyone go away disappointed.
I want to thank in a special way the mayor Di Guardo that is succeeding where others have failed and I am sure that in addition to the Carnival, he will give the country much more and it will shine like a time.
Go all in Misterbianco, February 7 to 12, various events will be carried out but especially the big parade in costume on 10 and 12 February.
Click HERE for full details.

I stole with my mini camera moments of life lived through the streets of Misterbianco during the carnival of 2005.  
I put the pieces by matching the music.  
Merit is all of those who are part of this video!

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