In Italia, per tradizione, il giorno di San Martino si aprono le botti per il primo assaggio del vino novello, accompagnato dalle prime castagne.
Un tempo però in questo stesso giorno aveva termine, in molte zone del nord, l’anno lavorativo dei contadini. Se il padrone del campo non chiedeva loro di restare a lavorare per lui anche l’anno dopo, questi dovevano traslocare e andare a cercare un altro padrone e un altro alloggio. Anche nella città divenne abituale, per chi aveva un alloggio in affitto, cambiare casa proprio a San Martino, perciò “fare San Martino” è diventato un modo per dire “cambio casa”.
In Svezia e in Danimarca è tradizione che, per San Martino, si mangi l’oca.
Questa usanza è legata a un’altra leggenda.
Si racconta che il Papa volesse a tutti i costi nominare vescovo Martino, che era umile e non desiderava occupare posizioni importanti, si nascose in un convento sperando che nessuno lo potesse trovare; voleva solo pregare e vivere semplicemente.
In quel convento c’erano però delle oche. Le oche, non conoscendo quel monaco quando lo videro fecero un tale concerto di “qua, qua, qua” che alla fine Martino venne scoperto.
Da allora, in occasione di questa ricorrenza, ogni anno un’oca viene arrostita come punizione per quell’antica “soffiata”.
In Svizzera l’oca si mangia ripiena di fette finissime di mele;
mentre in Germania la si riempie di artemisia profumata, mele, marroni glassati col miele, uva passita e le stesse interiora dell'animale. Dicono i tedeschi che l'oca perché sia veramente buona deve provenire dalla Polonia o dall'Ungheria, fra l'altro la patria di san Martino che era nato nell'antica Pannonia.
Inoltre,In Germania, nella festa di San Martino i bambini si vestono in maschera e fanno un'allegra processione con delle lanterne di carta costruite da loro stessi, molto colorate e allegre e cantano dei canti tradizionali.
Anche loro vanno di casa in casa cantando una canzone e facendosi regalare dolcetti e soldini.
La lanterna verrà accesa ogni sera come rito della buonanotte, fino all'arrivo del Natale:
la lanterna rappresenta il calore dell'estate che teniamo con noi e che ci riscalda nel freddo dell'inverno.
In Boemia, non solo si mangia l'oca per San Martino, ma se ne trae l'oroscopo per l'inverno: se le ossa sono bianche, l'inverno sarà breve e mite, se scure è segno di pioggia, neve e freddo.
In Francia, fin dal 1700, è usanza festeggiare l’arrivo dell' inverno l'11 novembre (giorno di S. Martino) mangiando un'oca.
Vedi anche: LA LEGGENDA DI SAN MARTINO, FIERA DI SAN MARTINO A SANTARCANGELO DI ROMAGNA, CAMPANA E BALLAballa
Questa usanza è legata a un’altra leggenda.
Si racconta che il Papa volesse a tutti i costi nominare vescovo Martino, che era umile e non desiderava occupare posizioni importanti, si nascose in un convento sperando che nessuno lo potesse trovare; voleva solo pregare e vivere semplicemente.
In quel convento c’erano però delle oche. Le oche, non conoscendo quel monaco quando lo videro fecero un tale concerto di “qua, qua, qua” che alla fine Martino venne scoperto.
Da allora, in occasione di questa ricorrenza, ogni anno un’oca viene arrostita come punizione per quell’antica “soffiata”.
In Svizzera l’oca si mangia ripiena di fette finissime di mele;
mentre in Germania la si riempie di artemisia profumata, mele, marroni glassati col miele, uva passita e le stesse interiora dell'animale. Dicono i tedeschi che l'oca perché sia veramente buona deve provenire dalla Polonia o dall'Ungheria, fra l'altro la patria di san Martino che era nato nell'antica Pannonia.
Inoltre,In Germania, nella festa di San Martino i bambini si vestono in maschera e fanno un'allegra processione con delle lanterne di carta costruite da loro stessi, molto colorate e allegre e cantano dei canti tradizionali.
Anche loro vanno di casa in casa cantando una canzone e facendosi regalare dolcetti e soldini.
La lanterna verrà accesa ogni sera come rito della buonanotte, fino all'arrivo del Natale:
la lanterna rappresenta il calore dell'estate che teniamo con noi e che ci riscalda nel freddo dell'inverno.
In Boemia, non solo si mangia l'oca per San Martino, ma se ne trae l'oroscopo per l'inverno: se le ossa sono bianche, l'inverno sarà breve e mite, se scure è segno di pioggia, neve e freddo.
In Francia, fin dal 1700, è usanza festeggiare l’arrivo dell' inverno l'11 novembre (giorno di S. Martino) mangiando un'oca.
Vedi anche: LA LEGGENDA DI SAN MARTINO, FIERA DI SAN MARTINO A SANTARCANGELO DI ROMAGNA, CAMPANA E BALLAballa
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