"SEMU TUTTI DEVOTI TUTTI"
" CETTU ( cittadini ) CETTU ( cittadini )"
"CITTADINI"
"W SANT'AGATA"
"CITTADINI"
"W SANT'AGATA"
" SEMU TUTTI DEVOTI TUTTI"
" CETTU( cittadini ) CETTU ( cittadini )" !
Ogni anno, nel mese più freddo dell'anno, si accende una luce, nella città di Catania.
Parlo di lei, della festa, della grande festa, per la grande signora di Catania: Sant'Agata.
Iniziando da questa cantata che risuona fra le strade della città, voglio raccontarvi una storia, una favola che ascolto da quand'ero piccola.
Una notte, calda e buia del mese di Agosto del 1126, le campane di tutte le chiese di Catania, suonarono a festa. I cittadini, uscirono fuori dalle loro case ancora in camicia da notte, stupiti da tanto chiasso. Si guardarono sbalorditi chiedendosi cosa potesse essere successo....
"Agata era ritornata in città!". Le reliquie, trafugate circa un secolo prima, e portate a Costantinopoli dal generale bizantino Giorgio Maniace quale bottino di guerra, vennero restituite alla loro città e ai suoi concittadini che, commossi, salutarono la propria santuzza, sventolano i fazzoletti.
La devozione per Sant'Agata aveva le sue origini ai tempi della presenza romana sull'isola. La giovane vergine aveva preferito il martirio pur di difendere il suo onore e non abiurare alla sua fede come ordinatole dal proconsole romano.
La ricorrenza dei giorni di febbraio, ricorda un tremendo terremoto che rase al suolo, il 4 febbraio 1169, la città di Catania seppellendo sotto le macerie i fedeli raccolti in preghiera all'interno della cattedrale per la celebrazione del martirio di Sant'Agata.
Con un rigoroso protocollo cerimoniale, tre differenti chiavi, custodite da tre persone diverse, aprono il cancello di ferro che protegge le reliquie della Santa nella Cattedrale.
In trepida attesa una moltitudine di "devoti" che sporgono la testa per cogliere il primo bagliore del busto della Santa.
Un unanime "W Sant'Agata" accoglie l'uscita del reliquiario dalla Cattedrale e il suo percorso lungo le strade del centro.
« jè chiamamula ccu 'razzia e ccu cori, pì sant'Àituzza bedda, ca stà niscennu, cittatini! semu tutti divoti, tutti? cittatini, cittatini! evviva sant'Àita cittatini! evviva sant'Àita. tutti divoti, tutti? cittatini, cittatini! | (IT) « chiamiamola con grazia e con cuore, per sant'Agatuccia bella, che sta uscendo, cittadini! siamo tutti devoti, tutti? cittadini, cittadini, evviva sant'Agata, cittadini! evviva sant'Agata. tutti devoti, tutti? cittadini, cittadini! » |
Il centro della processione è rappresentato dal fercolo o vara (in catanese), un tempietto di argento che ricopre una struttura in legno, e che contiene le reliquie della Santa. E' sormontato da un busto realizzato completamente in argento che riproduce il volto di Sant'Agata.
Un lungo cordone, trainato dai devoti, trascina la struttura che sostiene la santa, per le vie della città.
La processione del 4 febbraio dura l'intera giornata, ed attraversa i luoghi del martirio. Il fercolo è addobbato con dei garofani rossi che simboleggiano il martirio stesso.
Il giorno dopo, il colore dei fiori diventa bianco a rappresentare la purezza. La processione si sviluppa per le vie della città e termina ben oltre la mezzanotte, l'ultimo giorno non rientra prima delle 8 del mattino.
Co-protagoniste della processione sono le candelore: grosse costruzioni in legno, riccamente scolpite e dorate in superficie, costruite, generalmente, nello stile del barocco siciliano, e contenenti al centro un grosso cereo. Sono dei doni della cittadinanza alla patrona e rappresentano le corporazioni delle arti e dei mestieri della città. Precedono il fercolo, e in passato rischiaravano il percorso privo di illuminazione elettrica. Nei giorni di festa e fino a 10 giorni prima, girano per la città portandosi presso le botteghe dei soci della corporazione a cui appartengono.
Con l'accompagnamento della banda musicale, vengono portate a spalla, a seconda del peso (da 400 fino ai 900 chili), da un gruppo costituito da 4 a 12 uomini, che le fa avanzare con un'andatura caracollante molto caratteristica detta 'a 'nnacata.
Lungo il percorso si possono incontrare anche alcuni devoti che, in segno di penitenza o voto, effettuano il percorso trasportando sulle spalle dei ceri più o meno grossi, accesi e grondanti cera liquida molto calda. Quelli rappresentati in questa foto sembrano veramente molto pesanti ... come direbbe mio marito: "Ammazza, devono avere grossi peccati da farsi perdonare..."
I devoti indossano tutti il tradizionale "sacco agatino", un abito formato da cinque elementi essenziali: la tunica bianca (che ricorda il saio penitenziale, bianco, indice di purezza, ma anche le camicie da notte indossate il giorno del rientro delle reliquie), il copricapo nero (la "scuzzetta" che sembra rappresentare il capo cosparso di cenere in segno di sottomissione e umiltà), il cordone (che rappresenta la castità), i guanti bianchi (in segno di rispetto alla purezza della Santa) e il fazzoletto (come segno di esultanza) e ... ultimamente il cellulare tenuto ben visibile in alto, per fotografare e riprendere le fasi salienti della festa.
Il giro termina nella famosa salita di San Giuliano; ormai è il mattino del 6 Febbraio. I devoti, stanchi dalle fatiche e dalle notti insonni, e ormai con un sottile filo di voce residuo, corrono fino a su, senza sosta.
Per poi salutare, in lacrime, la propria Santa che sarà riposta all'interno del Duomo, nella sua cameretta, fino al 17 Agosto, quando sarà esposta per poco tempo sull'altare maggiore.
Dal 3 al 6 febbraio giungono a Catania circa un milione di persone fra devoti, pellegrini, turisti e curiosi provenienti da tutto il mondo.
Ad accoglierli ci sono postazioni di grigliate di carne e salsiccia con del pane caldo.
Tanto calore dell'animo dei Catanesi a riscaldare le gelide notti di Febbraio, nello scenario barocco, offerto dalla città.
La mia Catania, dal manto nero, macchiata dalla terra dell'Etna che rimane a segnare le mura delle case.
La mia Catania, simile a una donna dai facili costumi, così vissuta, così misteriosa e profonda.
La mia Catania, che non smette mai di stupire e raccontarci il presente, attraverso la vita, attraverso il folklore.
The devotees all wear the traditional "bag agatino", a garment consisting of five essential elements: the white robe (reminiscent of the penitential robe, white, a sign of purity, but also nightgowns worn the day of the return of the relics) the black hat (the "scuzzetta" which seems to represent the head covered with ashes as a sign of submission and humility), the umbilical cord (which represents chastity), white gloves (a sign of respect to the purity of Santa), and the handkerchief ( as a sign of joy) and ... lately the phone kept visible at the top, to take pictures and shoot the key moments of the festival.
La mia Catania, dal manto nero, macchiata dalla terra dell'Etna che rimane a segnare le mura delle case.
La mia Catania, simile a una donna dai facili costumi, così vissuta, così misteriosa e profonda.
La mia Catania, che non smette mai di stupire e raccontarci il presente, attraverso la vita, attraverso il folklore.
"CITTADINI.... SEMU TUTTI DEVOTI TUTTI...
CITTADINI
CITTADINI
.... SEMU TUTTI DEVOTI TUTTI...
W SANT'AGATA!
Ecco un video, ripreso e montato da me, che racconta un po la storia di Sant'Agata,
e il folklore della festa!
"SEMU ALL ALL DEVOTEES"
"CETTU (citizens) CETTU (citizens)"
"CITIZENS"
"W SANT'AGATA"
"CITIZENS"
"W SANT'AGATA"
"SEMU ALL ALL DEVOTEES"
"CETTU (citizens) CETTU (people)"!
Every year, in the coldest month of the year, a light goes on in the city of Catania.
I speak to her, the party, the big celebration for the grand lady of Catania: Sant'Agata.
Starting with this song that echoes through the streets of the city, I want to tell you a story, a story that I listen to when I was little.
One night, hot and dark in the month of August 1126, the bells of all the churches of Catania, played in celebration. The citizens came out of their houses still in her nightgown, amazed by all the fuss.They looked stunned, wondering what could have happened ....
"Agatha was back in town." The relics, which had been stolen about a century before, and brought to Constantinople by the Byzantine general George Maniakes as spoils of war , were returned to their city and to his fellow citizens that moved, saluted his Santuzza, waving their handkerchiefs.
Devotion to St. Agatha had its origins in the days of the Roman presence on the island. The young virgin had preferred martyrdom in order to defend her honor and not to abjure his faith as ordinatole the Roman proconsul.
The anniversary of the day of February, reminiscent of a terrible earthquake that razed, February 4, 1169, the city of Catania buried under the rubble of the faithful gathered in prayer in the church for the celebration of the martyrdom of St. Agatha.
The life of St. Agatha was varied and articulated in detail you can deepen HERE !
With a strict protocol ceremony, three different keys, guarded by three different people, open the iron gate that protects the relics of the Saint in the Cathedral.
On hold a multitude of "devotees" protruding head to catch the first glimpse of the bust of the saint.
A unanimous "W Sant'Agata" welcomes the release of the reliquary from the Cathedral and its path along the streets of downtown.
" Je chiamamula ccu 'raid and ccu choirs, pi sant'Àituzza bedda, CA is niscennu, cittatini! semu all devout, everyone? cittatini, cittatini! cheers Sant'Aita cittatini! cheers Sant'Aita. devout all, everyone? cittatini, cittatini! | ( IT ) " call it with grace and heart, for sant'Agatuccia beautiful, who is coming, people! 're all devotees all? citizens, citizens, cheers Agatha,citizens! cheers Agatha.devotees all, everyone?citizens, citizens! " |
The center of the procession is the FERC ol or launches (in Catania), u n temple of silver covering a wooden structure, which contains the relics of the saint. It 'surmounted by a bust made entirely of silver, which reproduces the face of Sant'Agata.
A long cord, pulled by devotees, drag the structure that supports the saint through the streets of the city.
The procession of February 4, lasts all day, and through the places of martyrdom. The fercolo is decorated with red carnations, which symbolize martyrdom itself.
The next day, the flower color is white to represent purity. The procession spread to the streets of the city and ends well after midnight on the last day does not fall before 8 in the morning.
Co-stars of the procession are the Candlemas : large wooden buildings, richly carved and gilded surface, constructed, generally, in the style of Sicilian Baroque , containing in the center a large waxy. Are gifts to the patron saint of citizenship and represent the corporations of arts and crafts of the city. P recede the fercolo, and in the past the lighted path without electric lighting. On feast days and up to 10 days before, running around the city taking in the shops of the shareholders of the corporation to which they belong.
With the accompaniment of the musical band, are carried on the shoulders, depending on the weight (from 400 to 900 pounds), from a group consisting of 4 to 12 men, that advances with gait caracollante very feature called 'to 'nnacata .
Along the way, you might even see some devotees as a sign of penance or vote, making the path carrying candles on the shoulders of more or less large, bright and very hot liquid wax dripping.Those shown in this photo seems so heavy ... as my husband would say: "Kill, must have great sins to be forgiven ..."
For some years the lot, but green is also worn by women. The color reminds tunic that was worn during the Martyrdom of St. Agatha.
The tour ends in the famous climb of San Giuliano, now is the morning of February 6. Devotees, tired from the hard work and sleepless nights, and now with a thin whisper residual run up to on, and on.
And then say goodbye, in tears, his Santa will be stored inside the Duomo, in his bedroom, until August 17, when it will be exposed for a short time on the high altar.
From 3 to 6 February come to Catania approximately one million people among devotees, pilgrims , tourists and onlookers from all over the world.
They were welcomed there are stations grilled meat and sausage with hot bread.
Much heat the soul of Catanesi to heat the cold nights of February, in the baroque scenery, the town offers.
My Catania, the black cloak, stained from the land of Etna that remains to mark the walls of the houses.
My Catania, like a woman of easy virtue, so experienced, so mysterious and profound.
My Catania, who never ceases to amaze and tell us this, through life, through folklore.
My Catania, the black cloak, stained from the land of Etna that remains to mark the walls of the houses.
My Catania, like a woman of easy virtue, so experienced, so mysterious and profound.
My Catania, who never ceases to amaze and tell us this, through life, through folklore.
"CITIZENS .... SEMU ALL ALL DEVOTEES ...
CITIZENS
CITIZENS
.... SEMU ALL ALL DEVOTEES ...
W SANT'AGATA!
Here is a video, filmed and edited by me, that tells a little story of St. Agatha,
and folklore of the party!
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